Lo scoiattolo di Matticchio

Passo qualche giorno da mia figlia a Magnago, una cittadina lombarda, vicina a Milano. Sono arrivata ieri. Stamattina, mentre faccio colazione in cucina, i miei occhi incrociano un piccolo calendario fissato al frigorifero con due calamite. Aprile. L’illustrazione trattiene la mia attenzione; un tratto preciso e delicato ha costruito un’immagine semplice dai toni pastello. A prima vista, niente di originale: una coperta in patchwork a quadrettini colorati, disposta su un lettino singolo. L’elemento insolito si nota in un secondo tempo: al capezzale, disteso per traverso, un pinguino espone la sua pancia bianca e piumosa a mo’ di guanciale. Stacco il calendario e comincio a sfogliarlo. Scopro il nome del disegnatore stampato in prima pagina: Franco Matticchio.

Gennaio: un ragazzino estrae d’una biblioteca un libro lungo quanto il coccodrillo effigiato in copertina. Febbraio trasforma la spazzola di una scopa in un cagnolino a pelo lungo. Marzo ci propone un elefante lavavetri. Maggio sceglie un riccio in meditazione su una sedia di legno. Giugno m’incanta: uno scoiattolo impegnato a riempire il suo nido di libri. Bellissimo messaggio! Il libro come tesoro, come cibo della mente. La mano mi prude, vorrei tanto ricopiare il disegno ma non ho tempo. È domenica mattina e abbiamo un appuntamento con degli amici di Torino. Ci dobbiamo ritrovare a Vercelli dove la Magna Carta è giunta dall’Inghilterra. La Venerabile Signora ha lasciato l’Isola dopo ottocento anni di permanenza e un rispettoso saluto s’impone. La mia mano dovrà aspettare lunedì per soddisfare il suo desiderio di disegnare. Per contro, la mia mente è libera di immaginare la storia dello scoiattolo. Nella mia testa si accavallano “La quercia del tasso” tratta da Manuale di conversazione di Achille Campanile e la storica amicizia fra Michel de Montaigne e Étienne de La Boétie. Gioco con i titoli di due opere di antologia: “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso e “Orlando furioso” di Ludovico Ariosto… Insomma, da questo miscuglio esce fuori il piccolo racconto che ho trascritto sotto.

 Lo scoiattolo Michel si trasferisce al secondo piano della quercia del suo amico Etienne, il tasso della guercia di Torquato Tasso. Così facendo, Michel diventa lo scoiattolo della quercia del tasso della guercia di Torquato Tasso. Dall’olmo del tasso di Bernardo Tasso dove risiedeva prima, il salto è breve. Michel si sente spuntare le ali; non dovrà più sopportare l’antipatico tasso dell’olmo, bisbetico e spilorcio. Ultimamente quell’infame aveva addirittura richiesto un aumento dell’affitto con il perfido pretesto di un tasso aggiuntivo ingiustificato. Michel aborriva i conflitti e piuttosto che di rivolgersi al sindacato degli animali del Bosco, aveva optato per una soluzione pacifica. Aveva chiesto consiglio e aiuto al suo amico Etienne che lo aveva accolto a zampe aperte e gli aveva proposto, come se fosse la cosa più naturale del mondo, di alloggiare a casa sua al piano superiore vuoto da anni. Porca nocciola! Tutti i tassi non sono fatti della stessa pelliccia. La vita dà l’opportunità di distinguere fra tasso e tasso. Etienne era sempre stato leale, generoso e allegro. Ancora una volta, gli dimostrava che poteva contare su di lui.

Disegno di Matticchio

Al pensiero di andare a vivere sotto la stessa chioma, Michel si era lasciato scappare lacrime di commozione. Nel nuovo alloggio lo spazio non mancava per custodire i due nutrimenti indispensabili alla sua esistenza cioè la sua riserva di frutta secca e i suoi inseparabili compagni di carta. Per ora buttava i suoi libri alla rinfusa perché l’importante era metterli al sicuro il prima possibile. Dopo li avrebbe sistemato sugli scaffali. Li aveva già letti tutti ma fra di essi, due occupavano un posto di rilievo nel suo cuore: il bestseller “La Mente Liberata” scritta a otto zampe dai quattro Fratelli Tassi e “La Saggezza Furiosa” della Civetta di Atena nella pregiatissima prima edizione. Appena finito il trasloco, si era promesso di rileggerli. Era ormai un rito celebrato ogni volta che superava un momento di crisi. Ad ogni rilettura si stupiva di afferrare nuovi aspetti del pensiero degli autori, di scoprire sentieri mai esplorati in precedenza. Magia della rilettura: il libro rimane lo stesso eppure non è uguale.

Aprile 2019

Joëlle

                                                     

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I tassi di Campanile